SCELTA E OTTIMIZZAZIONE DELL’IMPIANTO RESIDENZIALE
Ai tempi del conto energia, quando tutta la produzione dell’impianto era incentivata, con tariffe diverse a seconda della taglia, per gli utenti domestici si installavano di solito impianti da 3 kWp, la soglia massima dello scaglione di potenza incentivato più generosamente. Ora non è più così: la scelta più conveniente è dimensionare l’impianto su misura dei propri consumi. Impianti di taglia residenziale in genere vanno tra i 2 e i 6 kWp, ma possono anche avere una potenza maggiore.
Gli impianti residenziali di solito vanno da una potenza di 2kw a 6kw e occorre renderlo su misura , in maniera tale che l’impianto non produca più energia di quella consumata, perché l’eccedenza immessa in rete verrebbe sì retribuita, ma a valori inferiori di quelli pagati per i kWh prodotti fino al raggiungimento dei consumi..
Dato che l’impianto va “cucito su misura” dell’utente, a parità di consumi basterà un impianto più piccolo e dunque meno costoso per chi vive dove c’è più sole. Ad esempio, una famiglia che consumi 3.600 kWh/anno, se vive al Sud dovrebbe optare per un impianto da circa 3,0 kWp,mentre al nord ne occorrerebbe qualcosa in piu’. Spesso si dimensiona l’impianto in modo da coprire anche consumi elettrici previsti per il futuro, ad esempio l’installazione di condizionatori o di piastre ad induzione per la cottura.
La convenienza del FV è più alta per chi consuma più elettricità, infatti in molti abbinano al fotovoltaico l’installazione di pompe di calore elettriche. Questa applicazione, sposta i consumi per il riscaldamento dalla bolletta del gas a quella elettrica, con grande convenienza per chi l’elettricità se la produce in proprio con il solare.
Quindi sostanzialmente l’energia prodotta conviene consumarla al momento, es. una lavatrice converrebbe metterla in funzione di mattina e non piu’ la sera , come le vecchie abitudini ci portavano a fare per risparmiare in bolletta.
L’energia usata direttamente, infatti, sostituisce quella prelevata dalla rete ed è conveniente perché su questa non si pagano oneri di rete e di sistema, tasse e costi di dispacciamento e commercializzazione. Queste voci pesano per quasi il 60% del prezzo del kWh che si compra dalla rete. Inoltre adesso e’ possibile installare l’accumulo con le batterie, in grado di conservare l’energia prodotta in eccesso e utilizzarla e ottimizzarla meglio. Insomma, oggi risparmiare si puo’!!